Sono poche le donne che lasciano il segno. Quelle donne che non riescono ad essere dimenticate, non solo da uomini, ma da chiunque le frequenti.
“La bellezza di una donna non dipende dai vestiti che indossa né dall’aspetto che possiede o dal modo di pettinarsi. La bellezza di una donna si deve percepire dai suoi occhi, perché quella è la porta del suo cuore, il posto nel quale risiede l’amore.” -Audrey Hepburn
Qui di seguito, vi elenchiamo i motivi per cui sono tanto apprezzate ed indimenticabili queste donne.
LA GENTILEZZA
La loro gentilezza in tutte le cose che fanno. Sono sempre disponibili e cordiali con chiunque. Non discriminano nessuno.
L’INDIPENDENZA
Sono donne estremamente indipendenti, donne che non aspettano il principe azzurro per stare bene, ma si creano da sole la loro fortuna.
L’ALTRUISMO
Una donna indimenticabile dà sempre più di quello che riceve.
Sono donne disposte ad aiutare il prossimo in qualunque momento, sono volontarie di natura. Non bisogna chiedere loro, per ricevere, lo fanno e basta.
LA RAFFINATEZZA
Le donne indimenticabili sono donne raffinate, eleganti, e non parlo di modo di vestire, ma di modi di fare e di comportarsi
IL SUPPORTO
Sono donne pronte ad essere al tuo fianco quando più ne hai bisogno, non si tirano indietro.
L’INTUITO
Sono dotate di un intuito formidabile e anche se a volte sembrano distratte o poco attente, notano tutto ciò che accade intorno a loro. Sono inoltre perspicaci e sagge.
POSITIVITA’
Le donne indimenticabili sono persone piene di energia e positività, portano gioia e non sono mai negative. La loro visione della vita è sempre serena, non hanno tempo da dedicare al male.
L’ONESTÀ
L’onestà è alla base di tutto per loro. Pur restando gentili e dolci, mantengono ferma la loro integrità morale.
LA TENACIA
Le delusioni, le offese, i tradimenti, non le fermano. Continuano coraggiosamente a camminare, sempre a testa alta, sempre dignitose, verso il futuro.
L’AMORE
Grazie. Per l’amore che sapete dare, per tutte le volte che avete prestato agli altri orecchio e cuore.
