Non sono mai stata pazza, eri tu che eri incredibilmente coglione.

© Gabriela Pereira

Non sono mai stata pazza, eri tu che eri incredibilmente coglione.

Ho sempre creduto di essere un po’ irrazionale, forse un po’ paranoica, decisamente molto insicura. Sapevo, prima di incontrarti, che avevo l’abitudine di inventare degli scenari nella mia testa che andavano d’accordo con quello che credevo di me stessa perché era molto più facile accettare che non ero amabile e che le persone mi avrebbero lasciato un giorno, ma speravo di potermi sbagliare.

E questo mi ha salvato dal farmi male.
Ma la cosa che hai fatto tu, è stato giocare con le mie paure. Hai fatto avverare tutti i miei peggiori incubi e poi ti sei seduto lì e mi hai detto che ero pazza, paranoica e una lunatica.
Ma ora parlo con te, stupido ragazzo, non ero pazza, non quando si trattava di te. Non ero pazza quando ho scoperto dopo due anni che mi stavi mentendo guardandomi negli occhi, che avevi condiviso le tue labbra con una sconosciuta di un altro paese. Non ero pazza quando sei tornato da me dopo quella settimana in cui siamo stati distanti e quando stavo impazzendo di preoccupazione e mi sono sdraiata sul tuo petto, guardandoti e chiedendoti se c’era qualcosa che dovevi dirmi hai riso e non mi hai risposto. Non ero pazza per essere sospettosa quando aggiungevi delle ragazze sui social media, quando mettevi like a tutte le sue foto, quando scrivevi delle frasi su pezzi di carta e li lasciavi sparsi nella tua camera da letto così che io potessi trovarli.

Non ero una matta solo per il fatto di essere stata ferita quando ti vedevo flirtare con delle colleghe alle mie spalle. Non ero una folle per essere arrabbiata con te dopo averti sorpreso mandare dei messaggi a tarda notte, quando hai protetto il tuo telefono da me, quando hai cancellato tutti i messaggi compromettenti. Non ero psicotica per aver visto la chimica che baluginava tra di voi quando finalmente l’ho incontrata.

Parlo con te, ragazzo stupido, non ero pazza per aver scoperto tutte le tue bugie prima che avessi la possibilità di coprirle con più bugie. Non ero eccessivamente emotiva quando piangevo e ti gridavo contro per esserti rifiutato di essere onesto con me. Non ero irrazionale per aver pensato il peggio di te quando mi ripetevi più di stare calma. Quando il tuo bisogno di una costante convalida da parte di persone al di fuori di noi, per te era più importante che costruire qualcosa in grado di durare.
Non sono mai stata una pazza per come la mia mente pensava intorno a te, per dubitare di ogni parola che hanno detto le tue labbra, per non essermi fidata di te quando eri in mezzo ad altre donne, per aver pensato che il tuo telefono potesse distruggere tutta la nostra relazione.
Ero semplicemente cauta, impaurita, ero esausta, ma non ero pazza.
Eri tu che eri dannosamente losco.